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4ª Edizione. 12 - 13 - 14 ottobre 2007. Fiera di Ancona

orari di apertura: venerdì, 10.00 - 20.00, sabato, 09.30 - 20.00, domenica, 09.30 - 19.00

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ECO&EQUO 2007, IN SCENA STORIE DI VITA

 

Una produzione dell’Associazione “Teatro Terra di Nessuno” di Ancona, in anteprima nazionale, per ricordare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Per la prima volta nelle Marche, “Por la Vida” dell’Associazione culturale Narramondo di Firenze, dedicato alle Madri di Plaza de Mayo.

 

Ancona, 9 ottobre 2007 – L’Associazione “Teatro Terra di Nessuno” di Ancona, presenterà ad “Eco&Equo”, in anteprima nazionale, venerdì 12 ottobre, alle 21 nell’Auditorium ad ingresso gratuito, “STORIA DI SABBIA E DI RABBIA-Ovvero l'ilarità del viver quotidiano”, dedicato alla giornalista Ilaria Alpi e al cameraman Miran Hrovatin, uccisi in un agguato in Somalia il 20 marzo 1994, con la regia di Javier Cura. Gli attori sono Fabio Ambrosini, Gianluca Budini, Chiara Caimmi, Paola Leuci, Guglielmo Perez.

“La memoria della giornalista di Rai Tre – si legge nelle note dello spettacolo - la memoria della guerra civile di Mogadiscio, la memoria dell’ennesimo delitto all’Italiana, politica e criminalità trattati con il linguaggio freddo e surreale del quiz televisivo in cui ogni scandalo è pubblicamente dichiarato nel paese dove la dignità è solo dei morti. Il nostro desiderio è di raccontare una vicenda che non deve essere dimenticata: raccontare con Ilaria la lotta dei suoi genitori, i tentativi di mistificazione dello Stato, gli scandali che una guerra “Umanitaria” nasconde. Tutto questo rappresenta solo la punta dell’iceberg che troneggia su quelle problematiche culturali, sociologiche ed economiche del nostro “bel Paese”. Problematiche che tutti intuiamo, ma che difficilmente sono palesate agli occhi e al cuore del pubblico e che ignorare non ci fa più innocenti.

Con questo spettacolo abbiamo voluto contribuire con Ilaria ad aprire uno spiraglio nelle coscienze, analizzando criticamente non soltanto le “faccende” italiane ma anche il mondo della comunicazione di massa, dato che… “i valori e gli orizzonti del nostro mondo, l’atmosfera che vi si respira e il linguaggio che lo domina sono dettati in gran parte da ciò che noi chiamiamo MASS-MEDIA. Ma siamo davvero consapevoli del significato di questa espressione?... Di quale processo i mass-media abbiano subito? Ci rendiamo conto che gran parte di essi non solo convogliano un tipo di comunicazione destinata alle masse ma trasformano i loro utenti in massa? E lo fanno con prepotenza e cinismo, utilizzando un linguaggio povero e volgare, trattando problemi politici e morali complessi con semplicismo e falsa virtù. Creando intorno a noi un’atmosfera di prostituzione spirituale ed emotiva che ci irretisce rendendo kitch tutto ciò che toccano: le guerre, la morte, l’amore, l’intimità”. (David Grossman, tratto dal discorso di apertura al Festival di Berlino 2007). Speriamo che questa piccola opera contribuisca a renderci consapevoli del lato scuro della nostra società e, così facendo, mantenga viva la luce che Ilaria e Miran ci hanno offerto con la loro vita”.

 

Sabato 13 ottobre, alle 21, nell’Auditorium, sarà presentato, per la prima volta nelle Marche, “Por la Vida”, una produzione teatrale dell’Associazione culturale “narramondo” di Firenze, di e con Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue, musiche dal vivo di Max De Aloe, dedicata alle Madri di Plaza de Mayo, simboli viventi della lotta contro la dittatura argentina di metà anni ’70.

“Nel novembre 1975, in Argentina – si legge nelle note di scena -, di fronte a lotte popolari impetuose, a un fronte di guerriglia urbana, a nuovi esempi di autogestione operaia e di quartiere, il generale Videla dichiara: “…E’ chiaro che in Argentina dovranno morire tutte le persone che saranno necessarie al fine di garantire la sicurezza del Paese”..
Pochi giorni dopo dà al Governo un ultimatum di novanta giorni. Lo rispetterà alla regola: all’alba del 24 marzo 1976 una giunta militare prende il potere e annuncia l’inizio del processo di riorganizzazione nazionale.
Da questo momento, fino al 1983, trentacinquemila persone sono fatte sparire in un nulla popolato di sequestri e torture. Desaparecidos. Migliaia di persone alla fine di sofferenze inconcepibili ma concepite, pianificate e inflitte da una feccia umana proclamatasi Stato, sono ammassate in stive di aerei da carico e gettate di notte, ancora vive, a grappoli, nelle acque del Rio della Plata o caricate su camion e fucilate sull’orlo di improvvisate fosse comuni. 
Un vero e proprio sterminio di massa, con il silenzio-assenso delle democrazie occidentali e con gravi responsabilità da parte del Vaticano.
Questo non è un semplice resoconto storico ma il racconto di una violenza di Stato.
Di un abuso di potere per soffocare voci scomode. Di un tentativo di instaurare un preciso sistema politico-economico. Di un presente che ritorna con nuove maschere ma con mezzi molto, molto simili. Della tortura, come il metodo preferito da chi si convince di poter essere al di sopra delle parti, al di sopra degli uomini, al di sopra di Dio. Un modo per parlare di Abu Ghraib, di Guantanamo, delle Americhe, delle Lotte ai Terrorismi. Per riflettere sul termine “Terrorismo”, sul suo significato, controverso, contraddittorio. Su cosa debba rientrare sotto una definizione che si riferisce “all’uso del terrore, in qualsiasi forma si presenti, al fine di ottenere un risultato politico, qualunque esso sia”.
Lo spettacolo è in forma di racconto, il racconto di un viaggio, realmente avvenuto, nell’Argentina di oggi.
Una corrispondenza a distanza permette di raccontare a due voci la doppia faccia di questo paese. L’Argentina ancora fortemente segnata dal suo recente passato. E l’Argentina che, come risvegliatasi da un lungo torpore, torna a farsi sentire. A lottare. A “reaparecer”. 
E’ alle Madri di Plaza de Mayo che è dedicato il racconto di questa storia, alle donne resistenti che hanno sfidato l’orrore, alla loro lotta, al loro coraggio, alla loro tenacia, al pensiero che prima o poi toccherà ad altri raccogliere il testimone dalle loro mani, per mantenere vivo il dolore e la rabbia di questa memoria, e per poter ancora sperare in un “mondo più giusto e solidale”.

 

Responsabile ufficio stampa: Paola Cimarelli

SPECIALE

II Conferenza regionale

sull'Immigrazione

 

 

 

 

Eco&Equo è un evento promosso e organizzato dall'Assessorato ai Servizi sociali, Immigrazione e Ambiente della Regione Marche

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