Immigrati: le buone pratiche nelle Marche Cinque anni di buone pratiche nell’immigrazione nelle Marche. Si farà il punto su tutto quello che è stato fatto di buono dall’assessorato regionale all’Immigrazione e da tutti i soggetti coinvolti nei progetti per i nuovi cittadini, Ambiti territoriali sociali e associazioni, domani, domenica 29 novembre, alle 9 ad Eco&Equo, la Fiera sull'attenzione sociale, ambientale e sull'economia alternativa e solidale che si svolge ad Ancona. All’Auditorium, interverranno l’assessore regionale all’Immigrazione, Marco Amagliani, e il dirigente del Servizio regionale Politiche sociali, Paolo Mannucci, e sarà presentata “Diamo voce a chi non ha voce: indagine sugli immigrati espulsi dalle Marche”. L’avvocato Andrea Rosenthal dell’Associazione Consiglio Europeo Senza Frontiere ha analizzato i dati dei Tribunali marchigiani sulle espulsioni dei migranti. Il quadro che emerge è impressionante, quasi mai in linea con i diritti che la legge garantisce a tutti i cittadini, italiani e non, e non in grado di permettere un “giusto processo”. Nell’incontro sarà anche presentato, in anteprima nazionale, il libro-inchiesta e fotografico “Il mondo in una regione – Storie di migranti nelle Marche”, per i tipi della Ediesse, la casa editrice della Cgil, che sarà in vendita da lunedì prossimo in tutta Italia. Il reportage, sostenuto dall’assessorato regionale all’Immigrazione, è stato realizzato dallo scrittore Angelo Ferracuti e dal fotografo Daniele Maurizi. Nel 2010, nelle Marche, “una terra da sempre accogliente – scrivono i due autori -, grazie anche a politiche sociali particolarmente attente, meta sempre più di migranti che qui trovano la possibilità di progettare un loro futuro, la popolazione extracomunitaria raggiungerà il 10%”. Ferracuti e Maurizi raccontano “questa popolazione, a volte invisibile, che convive, interagisce, cerca un’integrazione e una cittadinanza non senza difficoltà e contraddizioni”. Il libro è un incontro con i migranti, quasi sempre organizzati in associazioni, che si adoperano per l’integrazione nel tessuto sociale locale senza però rinunciare alla cultura, alla religione e alle usanze dei Paesi di provenienza. E’ un viaggio nelle Marche dei migranti, dall’esperienza dell’hotel House di Porto Recanati (Mc), dove convivono trenta etnie diverse, ai lavoratori bengalesi nei cantieri navali di Ancona, dai riti Sik nel tempio di Morrovalle (Mc) alla moschea di Corridonia (Mc), per incontrare cinesi, indiani, africani, peruviani, che oggi sono i nuovi marchigiani. |