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Eco&Equo, in 18.000 alla Fiera di Ancona
Martedì 9 dicembre

Sono state 18mila le persone, fra cui moltissime famiglie con bambini, che hanno scelto, nel fine settimana, di festeggiare i cinque anni di “Eco&Equo”, la Fiera dell’attenzione sociale, ambientale e dell’economia alternativa e solidale, organizzata dall’assessorato regionale all’Ambiente e ai Servizi Sociali, insieme all’Ente regionale manifestazioni fieristiche ad Ancona. “Eco&Equo”, la prima manifestazione fieristica delle Marche certificata '100% energia pulita' da Multiutility, ha offerto ai visitatori l’opportunità di conoscere come si possa fare economia solidale, con le proposte di oltre 200 espositori, e di come si possa arrivare a un modello di consumo diretto, con la filiera corta che permette un rapporto stretto fra produttori e consumatori. Molto apprezzati sono stati, infatti, tutti gli espositori dell’Aiab-Associazione italiana agricoltura biologica e della Coldiretti che, insieme, hanno proposto il più grande farmer’s market mai organizzato nella regione. E proprio fra i produttori a vendita diretta, ha avuto un grande successo il distributore di latte crudo che, nei tre giorni di fiera, ha venduto 800 litri di latte al prezzo calmierato di un euro.
A “Eco&Equo”, la solidarietà si è concretizzata nel progetto di raccolta fondi per Cuba, per sostenere il Paese che ha subito danni dagli uragani Ike e Gustav, promosso dall’assessorato regionale alla Cooperazione allo Sviluppo e dall’Ong Tamat. In diversi incontri, si è parlato del 60esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “Parigi, 10 dicembre 1948 – ha ricordato la data della Dichiarazione Giovanni Anversa, giornalista, autore e conduttore del programma televisivo di Rai Tre “Racconti di vita” durante il convegno “Margini di speranza” che ha chiuso “Eco&Equo” - Ancona 8 dicembre 2008. Da qui, vogliamo dare una voce a chi vive ai margini, perché spesso fa fatica a farsi sentire. E parliamo di anziani, di immigrati, di detenuti. Siamo, infatti, convinti che spostarsi dai margini al centro sia possibile anche se è un viaggio lento”.
Per Marco Amagliani, assessore regionale all’Ambiente e ai Servizi Sociali, “la speranza è rappresentata anche da un evento come “Eco&Equo”, in cui si incontrano i temi dell'ambiente, della solidarietà, della sostenibilità e del rispetto dei diritti umani. Una speranza che nasce per coinvolgere i giovani e che trova ancora nella Costituzione italiana un articolato di riferimento per la nostra società, che mi fa dire che il nostro impegno è speso bene”.
Mario Castelnuovo, cantautore e autore del libro “Il badante di Che Guevara”, con le sue parole e con le sue canzoni, ha raccontato storie di vite ai margini, ma sorrette dall’amore. La speranza di uscire dalla marginalità sociale, per Paolo De Luca, ex detenuto, ora a “Casa Paci”, Centro di accoglienza, reinserimento sociale di Pesaro, “è per una persona avere giustizia in modo veloce, con trasparenza e con dignità”, mentre per Chiara D’Amicis, assistente sociale a “Casa Paci”, è “poter avere le risorse economiche per continuare il nostro lavoro”.
Per Alessandro Bruni, psicologo, “la speranza è poter sostenere la trasformazione individuale e sociale di chi passa nell’esperienza del carcere” mentre per Claudia Clementi, direttrice della Casa circondariale pesarese, è che “nelle piccole realtà quotidiane, che ognuno di noi vive anche inconsapevolmente in carcere, ci possa essere più rispetto”. Alessio Scandurra dell’Associazione Antigone per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ha detto che la speranza “sono le idee e i valori che convivono in tutte le persone”, mentre per Angelo Ferracuti, autore del libro “Le risorse umane”, “la speranza può nascere anche da questo momento di crisi, da cui può nascere un nuovo Umanesimo”.